di Renato Panzeri
Se parliamo di salute, efficienza e produttività il modo in cui le vacche mangiano è importante quanto la composizione della razione
La modalità con cui le vacche ingeriscono la razione è un fattore importante tanto quanto la formulazione e la preparazione della razione stessa. Stiamo dicendo una banalità? Ma leggendo gli spunti che seguono magari qualcuno troverà dei punti miglioramento.
Spesso si investe molto tempo nel formulare e poi molto denaro per somministrare diete con componenti nutrizionali e additivi funzionali che dovrebbero o migliorare le prestazioni delle vacche o risolvere delle problematiche ma, poi non si pone attenzione a come le vacche ingeriscono o meglio possono ingerire correttamente quanto pianificato sulla carta.
Il guadagno pensato usando certe soluzioni nutrizionali non lo si ottiene perché si trascurano i fattori nutrizionali erroneamente detti secondari, che impediscono alla soluzione stessa di poter funzionare?
La famigerata precision feeding passa anche dal comportamento alimentare naturale e/o forzato della vacca.
L’ingestione di sostanza secca
L’ingestione di sostanza secca è estremamente influenzata dal comportamento alimentare
Siccome l’ingestione di sostanza secca è positivamente correlata alla produzione di latte è necessario fare in modo che ciò non abbia limitazioni quindi ad esempio che quando una vacca mette la testa in mangiatoia l’alimento sia sempre presente e raggiungibile, o che la vacca possa passare più tempo in mangiatoia o che mangi più velocemente.
Tutte le tue vacche possono passare almeno cinque ore al giorno con la testa sulla mangiatoia?
Non sono eccessivamente in soprannumero rispetto ai posti in mangiatoia?
Tempo di ruminazione
Limitando il tempo di ruminazione limitiamo anche l’ingestione, ossia più velocemente le vacche riescono ad elaborare la razione (ruminarla) che consumano, prima potranno tornare a mangiare.
Per garantire che ciò avvenga, è necessario concedere alle vacche un tempo di riposo sufficiente per dare loro l’opportunità di ruminare
Quanti minuti al giorno riposa una tua vacca? Almeno 720?
La frequenza di somministrazione
Una non costanza nei tempi di somministrazione della razione in mangiatoia compromette l’efficienza alimentare, ossia se ogni giorno il momento della somministrazione è differente gli animali mangeranno di meno, un paragone è semplice ed immediato perché si mantengono gli stessi orari di mungitura e non quelli di scarico della razione? Mi potreste dire che nei robot non ci sono orari di mungitura ma provate a verificare se non avendo limitazioni legate a sovraffollamento o macchine non funzionanti gli orari di accesso al robot di una bovina non sono molto simili, a volte anche sempre alla stessa macchina.
Una situazione ideale sarebbe quella di fornire diverse somministrazioni al giorno (risultati ottimali con almeno sei somministrazioni per gruppo) e somministrazioni che siano difficili da selezionare da parte dell’animale (cosa che di per se si limita aumentando il numero di somministrazioni perché aumenta la velocità d’ingestione a scapito della selezione dei componenti).
Quanti e quali sono i tempi senza ingestione?
Lo studio di una corretta inclusione sia in termini di quantità che di digeribilità della parte foraggera da un lato consentirà di evitare cadute del pH (con problemi di acidosi e di % di grasso nel latte) dall’altro non limiterà la capacità di ingestione dell’animale.
Non si può sicuramente trascurare di monitorare l’ingestione di sostanza secca o quantomeno di tal quale della mandria e più correttamente di ogni gruppo. Tra l’altro monitorando accuratamente gli avanzi porterà ad avere anche una reale valorizzazione economica del costo razione.
Quanto è la reale ingestione per gruppo delle tue vacche? Come varia durante la settimana? Ogni quanto la tieni monitorata? E se la tieni monitorata quando elabori i dati raccolti?
L’appetito vien mangiando
Anche per le vacche un fattore attraente alla mangiatoia è la qualità dei componenti e della razione somministrata, una razione di buona qualità che non presenta odori e/o rifermentazioni di sicuro avrà come conseguenza un’ingestione maggiore.
È inoltre dimostrato che lasciare le vacche con le mangiatoie vuote in attesa della somministrazione possano si consumare più velocemente ed avidamente la razione una volta somministrata, ma che l’effetto negativo che questo comportamento ha sull’ambiente ruminale azzera se non addirittura negativizza l’effetto sull’ingestione giornaliera di tale procedura.
Evitare i menù alla carta
Ossia la razione deve essere la stessa per tutte le vacche e per tutto il giorno, mi spiego meglio le vacche non devono poter scegliere quali componenti della razione mangiare ne in che ordine ne tantomeno che le vacche costrette ad arrivare dopo alla mangiatoia si ritrovino una razione a bassa densità energetica per colpa della selezione di quelle che hanno mangiato prima di loro.
Se una vacca sceglie avrà un ambiente ruminale compromesso quindi un impatto negativo sulla produzione, sulla qualità del latte sia in termini di percentuale di grasso (possibile acidosi subacuta)che di proteine (meno proteina microbica prodotta) ed infine affronterà le cosidette patologie alimentari.
Zero non è possibile ma almeno il minimo possibile
La presenza zero di micotossine è pressoché impossibile ma è altrettanto scontato che un carico di micotossine elevato nella razione ingerita (dovuta ad un o più componenti o ad una mancanza di attenzione nello scarto delle parti deteriorate ad esempio di una trincea) sia certamente causa di scadente ingestione e di scadente efficienza ruminale.
Quanto zearalenone e deossinivalenolo (vomitotossina) ingerisce una tua vacca ogni giorno? Se al di sotto della soglia limite di ingestione giornaliera?
A guardia dell’efficienza
Il controllare l’operato di chi prepara la razione è di fondamentale importanza per garantire il reddito che una vacca ci ritorna con la produzione lattea.
La costanza e la precisione (sempre che la razione si stata ben studiata) premia soprattutto le prestazioni dell’ambiente ruminale. Quindi è necessario porre attenzione non solo agli orari di somministrazione ma anche a limitare gli errori di carico nella preparazione delle miscelate.
Ogni quanto controlli la costanza nella preparazione della razione? Hai un confronto con gli addetti alla preparazione della razione?
Insomma spesso ci si concentra sul foglio di carta su cui è scritta la razione ma poco su quanto in realtà arriva o può arrivare alla bocca della vacca.
Vuoi fare una valutazione dei possibili punti di miglioramento? Siamo a disposizione.
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